Quando si vuole ristrutturare casa è necessario calcolare tutti gli interventi da eseguire, a partire dal rifacimento dell’impianto elettrico. Rifare ex novo le condutture per il passaggio dei fili, sostituire le prese di corrente e tutti gli accessori annessi è un modo non solo per creare un nuovo ambiente funzionale ma anche per garantire la sicurezza dell’edificio. I nuovi impianti elettrici riducono le possibilità di scoppio d’incendi e malfunzionamenti degli elettrodomestici e dell’illuminazione. Ovviamente questa operazione non è semplice, bisogna infatti rivolgersi prima di tutto alle autorità competenti per avere i permessi necessari ad eseguire i lavori. Inoltre è fondamentale richiedere un preventivo sui costi del rifacimento dell’impianto elettrico per evitare di incorrere in spese eccessivamente alte. A riguardo, è ancora possibile ottenere un bonus sulla ristrutturazione per ammortizzare i costi.
Com’è fatto un impianto elettrico
Per il rifacimento dell’impianto elettrico in una abitazione da ristrutturare, bisogna prima di tutto individuare la collocazione adatta al centralino. Meglio scegliere una posizione in secondo piano purché facilmente raggiungibile da ogni punto della casa. I modelli odierni presentano un interruttore generale e non meno di 2 differenziali. Dal quadro elettrico si diramano i vari fili che raggiungono prese e interruttori, senza dimenticare i sistemi di messa a terra per ovvie ragioni di sicurezza. Andando a ristrutturare l’impianto elettrico bisogna prevedere il circuito di 16A per ciascuna presa, quello da 10A per l’alimentazione e le luci, infine quello da 10A per gli allarmi sonori come il campanello. All’interno degli impianti troviamo tre tipologie di cavo conduttore: la fase per il trasporto della corrente, il cavo neutro e quello della messa a terra. Per quanto riguarda la potenza dell’impianto, si va dai 3kW per aree inferiori a 75 mq, ai 6 kW per aree superiori, tuttavia non è necessario firmare contrattualmente un accordo di tale potenza, è sufficiente che il sistema elettrico sia predisposto a sostenere tale intensità. La materia è regolata dalla normativa Cei 64-8.
Quali opere eseguire
Durante un rifacimento dell’impianto elettrico, gli interventi da realizzare sono molti e impegnativi, infatti si tratta di un rinnovo totale del sistema con dei conseguenti disagi per gli inquilini. Prima di tutto va presa in considerazione la demolizione della muratura per la sostituzione di tubi, cassette e prese, in seguito è necessaria la ricollocazione degli stessi e, infine, il riempimento delle tracce effettuate nei muri. Questo significa che, in base alle opere per la ristrutturazione dell’impianto, è fondamentale rivolgersi sia ad un elettricista sia ad un muratore. Quest’ultimo operatore, peraltro, è quello che avrà un costo maggiore data l’invasività dell’intervento.
Iter burocratico e professionalità necessarie
Ancora prima di togliere la corrente elettrica dall’abitazione è importante richiedere delle informazioni sull’iter burocratico necessario ad effettuare i lavori. Il rifacimento dell’impianto elettrico è considerato manutenzione straordinaria, pertanto bisogna procurarsi i permessi necessari. Per questo è sufficiente ottenere il rilascio della CILA dall’Ufficio Tecnico del Comune, la documentazione da redigere con l’aiuto di un tecnico abilitato che può essere un geometra o un architetto. Con l’intervento di queste professionalità certamente la spesa è destinata ad aumentare, tuttavia si può approfittare della loro competenza per progettare ottimamente l’impianto. Infatti, è giusto cogliere l’occasione per modificare i punti luce scomodi o errati e crearne di alternativi e in posizioni migliori.
Possibili costi
Prima di affrontare i lavori per il rifacimento dell’impianto elettrico è utile capire a quali spese si dovrà andare incontro. Oltre agli oneri burocratici per l’avvio delle pratiche edilizie e i relativi permessi, bisogna sommare il costo della manodopera, ovvero l’elettricista e il muratore. Inoltre, rimangono da aggiungere il compenso per il tecnico e il prezzo dei materiali. In media, la spesa totale si aggira sui 9.000-10.000 €, comprensivi di accessori e la pittura dei locali.
Detrazioni per rifacimento impianto elettrico
Chi effettua lavori di rifacimento dell’impianto elettrico può godere nel 2023 delle detrazioni IRPEF al 50% del costo sostenuto, fino a un massimo di 96.000 euro di importo totale. Quindi, in dichiarazione sarà possibile detrarre un importo massimo di 48.000 euro.